Capra

La capra, animale domestico fra i più noti, è oggi allevata in tutto il mondo; le specie selvatiche del genere, invece, sono proprie delle regioni temperate di Europa, Africa e Asia.

Si ritiene comunemente che due specie ora estinte abbiano dato origine alle capre domestiche, insieme con due delle specie selvatiche attualmente viventi, la capra di Falconer o Markhor e l’Egagro, tanto che con quest’ultimo nome vengono definite molto spesso le capre domestiche. In generale si usa distinguere tre gruppi di razze domestiche, definiti europeo, asiatico e africano. Le capre europee, di taglia grande, presentano un cranio allungato e corna avvolte a spirale, mentre le capre asiatiche sono di taglia più piccola; le capre africane, infine, intermedie fra le prime due per la forma del cranio, hanno spesso corna ridotte, e sono di dimensioni piuttosto piccole. Nelle capre selvatiche si trovano corna di dimensioni maggiori, semplicemente arcuate come nelle varie razze di stambecco e nell’Egagro, oppure fortemente ritorte a spirale come nelle capre di Falconer. Nel loro insieme tutte le capre hanno caratteristiche comuni: un ciuffo di peli, simile a una barba, che cresce loro sotto il mento, accompagnato da una coppia di curiose appendici cutanee, dette barbigli; tipica è anche la coda, dritta e sollevata, e non aderente al corpo come nelle pecore. Le dimensioni sono variabili: nelle capre domestiche l’altezza al garrese varia dai quaranta centimetri di alcune razze nane asiatiche, ai novanta circa delle capre europee più grandi, con un peso che va dai trenta chili a un quintale circa. Le capre selvatiche raggiungono dimensioni maggiori, con un’altezza al garrese superiore a m 1,10 nella capra di Falconer. In genere le capre domestiche dimostrano una notevole adattabilità ambientale, e riescono a stabilirsi in zone dove qualsiasi altro animale domestico sarebbe costretto a soccombere. Le capre infatti si nutrono anche con piante a basso contenuto idrico, e si avvalgono della loro grande agilità per raggiungere luoghi difficilmente accessibili, dove possano procurarsi del cibo. Bisogna però ricordare che se le capre grazie alle loro doti offrono la possibilità di allevare bestiame in regioni povere per natura o già sfruttate dall’agricoltura o da altre specie domestiche più esigenti, è anche vero che esse possono provocare danni irreparabili alla vegetazione. È utile quindi che l’allevamento di questo animale, a volte veramente indispensabile in vaste zone, venga pianificato.