Cubo di Rubik 3×3: cos’è, come si gioca e qual è la soluzione?

Il cubo di Rubik è uno dei rompicapi più amato e odiato dai suoi utilizzatori. Amato da chi è riuscito a risolverlo e odiato da chi ha perso ore e giorni cercando di concluderne almeno uno strato.

Un gioco che ha circa 50 anni e che ancora oggi appassiona decina di migliaia di persone.

Nel mondo ne sono stati venduti circa 350 milioni di pezzi e se venissero messi uno attaccato all’altro potrebbero collegare i poli della Terra tra loro con una linea.

La storia del cubo di Rubik

Il cubo di Rubik è stato inventato nel 1974 dal signor Rubik, per la precisione Erno Rubik.

Erno Rubik, professore universitario di architettura, inventò questo oggetto non tanto per creare un rompicapo o un gioco ma, piuttosto, per risolvere un problema legato all’archittettura stessa.

Il primo modello creato era di legno e Erno Rubik si accorse che una volta spostati i singoli quadrati delle facce era quasi impossibile riportarli nella posizione iniziale.

Lo stesso Rubik per risolverlo la prima volta ci mise un mese.

Fu brevettato nel 1975 e la produzione, in Ungheria, iniziò nel 1977. Nel 1981 il cubo divenne una moda tanto da arrivare, nel periodo tra il 1980 e il 1983, a vendere circa 200 milioni di cubi in tutto il mondo.

Com’è fatto e come si gioca con il cubo di Rubik

Del cubo ne esistono davvero tante versioni dalla mini che ha 2 quadrati per lato alla massima che ne ha 17.

Ma la versione originale misura 5,4 cm su ogni lato e su ogni faccia presenta 9 quadrati. Considerato che ha sei facce ha un totale di 54 quadrati colorati. Nella posizione di partenza ogni facciata, quindi i suoi 9 quadrati, hanno lo stesso colore.

Il fine del gioco, dopo averlo mescolato, quindi aver fatto ruotare a caso e scombinato la posizione iniziale del cubo è quella di far tornare tutti gli strati dello stesso colore.

Per farlo bisognerà utilizzare il meccanismo interno che ruota ogni faccia in maniera indipendente dalle altre cinque. Così facendo spesso risolvendo una facciata si scombinano le altre risolte.

La soluzione al cubo di Rubik

Il cubo di Rubik fu definito l’orrore ungherese questo perché se a parole può sembrare facile da risolvere a farlo risulta molto più difficile.

I metodi per la soluzione del cubo di Rubik principalmente sono tre: a strati, il Petrus e il Fridrich.

Il metodo risolutivo più intuitivo è il metodo a strati che consiste, per l’appunto, nella risoluzione di uno strato per volta. I passi principali sono 7 e prevedono di partire da una croce, per poi passare agli angoli di uno strato e così via. Un metodo che richiede la memorizzazione di pochi algoritmi che ma che risulta lungo e complesso.

Il metodo Petrus, inventato da Lars Petrus, comprende 7 fasi. Si parte dal risolvere prima un cubo 2x2x2 poi allagarlo, orientare gli spigoli e risolvere due superfici per poi passare alla terza e così via. Un metodo che non fa disfare la parte già costruita del cubo.

Infine, altra soluzione del cubo di Rubik è il metodo Fridrich, inventato da Jessica Fridrich, che parte dal metodo a strati e aggiunge ben 78 algoritmi per la risoluzione. Un metodo che permette di risolvere il cubo in tempi davvero brevi e che è usato dagli speedcuber, o meglio da chi risolve il cubo anche in meno di 10 secondi.

Il cubo è un rompicapo adatto a tutti e anche se, forse, non si riuscirà a battere il record di risoluzione di 4,22 secondi cimentarsi nel suo uso è una bella sfida.

Sicuramente il cubo di Rubik tiene allenata la mente e una volta completato sarà motivo di grande soddisfazione.

Dove comprare il cubo di Rubik?

Qui di seguito troverai le varie versioni disponibili del cubo di Rubik.

Cubo di Rubik 2×2

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Cubo di Rubik 3×3

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Cubo di Rubik 4×4

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